Roma Est – “Troppe domande fuori graduatoria”. L’accusa agli operatori sociali per i nidi

In un territorio dove le strutture pubbliche sono insufficienti ad accogliere i bambini delle scuole per l’infanzia e gli asili nido, si arriva allo scontro tra gli uffici del dipartimento ai Servizi sociali e Servizi educativi del municipio VI. La “polemica” è stata avanzata nei confronti degli operatori sociali, “colpevoli”, secondo le colleghe ai Servizi educativi, di avere una valutazione “troppo morbida” rispetto alle numerose domande che arrivano fuori dai tempi di iscrizione ai bandi. Un atto di accusa concretizzato in una missiva inviata agli organi politici già il 27 maggio, ma di cui si è discusso durante una commissione congiunta (scuola e servizi sociali) solo martedì 15 luglio. Una posizione sconosciuta ai membri delle commissioni, e per nulla condivisa: “C’è totale fiducia nell’operato dei servizi sociali che lavorano in un territorio molto difficile – dice Daniele Grasso, presidente della commissione Servizi sociali -. Dobbiamo cercare un confronto con i funzionari dei Servizi educativi che hanno siglato questa lettera e capire le ragioni che li hanno spianti a scriverla”.

Sul piatto, la richiesta da parte dei Servizi educativi, di reintegrare una commissione di controllo (non prevista dal regolamento, ma messa in piedi fino allo scorso anno), composta da entrambi gli uffici, incaricati di esaminare domanda per domanda. Perché il sospetto, è che in tanti scelgano la “strada” dei Servizi sociali per “saltare” la graduatoria e ottenere un posto per i propri figli. Solo quest’anno ne sono state presentate 70, e tante altre potrebbero ancora arrivare. “Il problema è che servono scuole”, sostengono diversi membri presenti in commissione. Peccato che non sia sufficiente costruirle. Servono arredi e personale, quindi soldi. Fondi che il Comune di Roma dice di non avere. Alimentando così, un’incessante “guerra tra poveri”.

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